Da qualche mese (Prima edizione: Ottobre 2007) si trova in vendita un libretto molto colorato e con molte fotografie dal titolo "Cerchi nel Grano - Un caso aperto", autore Davide Fiorani per Giunti Editore.
Il libretto fa parte della collana Gli Atlanti di Voyager, collana presentata da Roberto Giacobbo.
Sul sito ufficiale di Voyager alla pagina della Bibliografia compare questa presentazione:
Sulle mosche, in maniera specifica, compare solo questo testo a pagina 59:
Probabilmente con quell'alcuni scettici l'autore intendeva riferirsi a me, ma a parte questo è un vero peccato che sul libretto non sia menzionato nemmeno un riferimento internet che possa rimandare il lettore alla mia indagine che ha dato la soluzione al mistero.
Se sei approdato fin qui, caro lettore, allora puoi ancora farcela:
http://francescograssi.blogspot.com/2008/02/cerchi-nel-grano-il-mistero-delle.html
http://francescograssi.blogspot.com/2008/02/cerchi-nel-grano-il-mistero-delle_20.html
http://francescograssi.blogspot.com/2008/03/cerchi-nel-grano-il-mistero-delle.html
Francesco Grassi
Il libretto fa parte della collana Gli Atlanti di Voyager, collana presentata da Roberto Giacobbo.
Sul sito ufficiale di Voyager alla pagina della Bibliografia compare questa presentazione:
I cerchi di grano sono zone di campi di cereali in cui le piante appaiono appiattite in modo uniforme, formando varie figure geometriche ben visibili dall'alto. Queste figure sono diventate un controverso oggetto d'indagine tra gli studiosi di diverse discipline scientifiche e appassionati di tutto il mondo, aprendo una serie di quesiti che l'autore descrive nel dettaglio: che origine hanno? Sono la prova che gli ufo esistono? Appaiono davvero all'improvviso? È vero che intorno a queste figure si ritrovino sostanze sconosciute?
Sulle mosche, in maniera specifica, compare solo questo testo a pagina 59:
Le mosche morte
Un'altra delle caratteristiche che contraddistingue un Cerchio cosiddetto autentico da uno falso, ad un primo approccio, sono gli insetti morti che si trovano all'interno della formazione. Nei pittogrammi ritenuti autentici, infatti, non di rado vengono ritrovate mosche letteralmente esplose: testa, ali, zampe e parti del corpo sono sparse sulle piante.
Altre mosche, invece, restano saldate con il rostro alle spighe. Insetti che sembrano essersi trovati al momento sbagliato nel posto sbagliato.
La prima ad accorgersi del fenomeno è stata la ricercatrice olandese Janet Osseebard che, nel luglio del 1998, cominciò a raccogliere osservazioni in merito. Il suo successivo lavoro ha mostrato che molte mosche appaiono dilaniate, lo stesso effetto che si otterrebbe "cuocendole" a grande potenza al microonde.
Alcuni scettici hanno obiettato che ad uccidere gli insetti sia in realtà un fungo, l'Entomophtora Muscae, che colpirebbe gli insetti producendo effetti simili a quelli osservati dalla ricercatrice.
Probabilmente con quell'alcuni scettici l'autore intendeva riferirsi a me, ma a parte questo è un vero peccato che sul libretto non sia menzionato nemmeno un riferimento internet che possa rimandare il lettore alla mia indagine che ha dato la soluzione al mistero.
Se sei approdato fin qui, caro lettore, allora puoi ancora farcela:
http://francescograssi.blogspot.com/2008/02/cerchi-nel-grano-il-mistero-delle.html
http://francescograssi.blogspot.com/2008/02/cerchi-nel-grano-il-mistero-delle_20.html
http://francescograssi.blogspot.com/2008/03/cerchi-nel-grano-il-mistero-delle.html
Francesco Grassi
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