lunedì 8 giugno 2009

Cerchi nel grano: Massimo Polidoro e la Medusa del 2009

Domande e risposte sui crop circles...



Chiedono a Massimo:
Ciao Massimo, ho assistito alla tua conferenza a Lugano giovedi scorso, ed è stato un peccato il poco tempo che avevi a disposizione. Mi ha interessato la tua affermazione sui cerchi nel grano fatti da voi del CICAP che, scusa la sincerità, fanno davvero ridere rispetto a quelli che compaiono in inghilterra.
«Vi inviterei a documentare una vostra realizzazione nelle stesse identiche condizioni con cui compaiono i crop circle inglesi: di notte, senza il permesso del contadino, con la paura di essere arrestati, senza farvi vedere dai Crop Circle hunters (appostati nella speranza di documentare qualcosa), magari realizzando una formazione in poche ore di 400 “cerchi” ciascuno corrispondende ad una equazione frattale e ciascuno in rapporto uno con l’altro! Ad esempio, cosa mi dici di questo? Assi e funi? Dateci per favore, la documentazione visiva del caso più difficile non di quello più facile e con meno variabili. PS: chissà se stavolta questo mio messaggio verrà messo online!



Avete voglia di leggere e commentare la mia risposta pubblicata nel blog di Massimo Polidoro?
http://www.massimopolidoro.com/blog/la-medusa-nel-campo-ancora-sui-cerchi-nel-grano.html


Francesco Grassi

2 commenti:

Salvo Di Grazia ha detto...

Io mi chiedo una cosa banale: ma gli alieni, per dare un segnale della loro presenza, per dimostrare che ci osservano, invece di piegare le spighe di grano, perchè non modellano le montagne o prosciugano un lago?
Farsi un viaggio di anni (luce) per poi piegare quattro spighe, non li rende troppo simili a degli sportivi che dopo 200 km in auto, si siedono in tribuna a guardare 22 giocatori inseguire un pallone?
;)

Anonimo ha detto...

L'inconsistenza delle teorie sull'origine aliena dei cerchi deriva proprio dall'illogicità di quello che dice WeeWee, ancor prima delle prove che vengono portate a sostegno dell'origine terrestre dei disegni. Il problema però è sempre lo stesso che affligge i campi del paranormale e dell'ufologia: si rifiuta a priori qualsiasi spiegazione plausibile e supportata da fatti e prove per una sorta di attaccamento al credere fermamente in qualcosa di invisibile e inconcepibile ai nostri occhi. Con questa mentalità la gente continua ad affidarsi a riconosciuti ciarlatani, pur essendo palese a chiunque che si tratti di truffe.

In sostanza, se anche dimostrassero che Dio non esiste, le religioni non sparirebbero comunque.